Scritti di Dario Dall'Olio:
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La Rocha de Mel
Il castello di Zumelle nella Val Belluna
Dario Dall’Olio
La Val Belluna è un ampia conca che si apre nel bacino del medio Piave, da un punto di vista antropogeografico chiaramente identificabile con i due centri maggiori di Belluno e Feltre. La Lunga cresta delle Prealpi che la separa dalla pianura veneta conserva però valichi e passi d’epoca molto antica. Si pensi che fin dalla preistoria, e lo dimostrano le testimonianze archeologiche , vi erano nelle vallette trasversali insediamenti di popolazione dedite a caccia, agricoltura, alla ricerca dei preziosi filoni di selce per costruire raffinati strumenti. Successivamente a protezione delle vie verso le risorse metallurgiche individuate più a settentrione nelle zone dell’attuale Parco delle Dolomiti Bellunesi: Agordino, Zoldano e area di Primiero, si realizzarono insediamenti e fortezze. Nella zona di Mel , fra profonde valli di due torrenti, Val Maor e Val Rui, sopra una rupe sorge il Castello di Zumelle, citato in una preziosa carta del 500 come la Rocha de Mel .L’alta torre che lo caratterizza è cinta da una possente muratura costruita con il materiale scavato nell’arenaria rossa di una vasta area di fossati di difesa. Era cinto infatti da una triplice muratura che lo rendeva praticamente inespugnabile. All’interno del cortile è collocato un pozzo a cisterna ancor oggi funzionale. Nei restauri degli anni 80 venne messa alla luce la fondazione di un antica cappella dedicata a San Lorenzo: il primo documento che parla di una chiesetta nel castello è del 1185 e ne testimonia già la notevole importanza da un punto di vista ecclesiastico. L’elemento centrale del castello, che ne doveva costituire l’estrema possibilità di difesa, come un vero e proprio mastio , è la robusta torre, che sorge completamente isolata. Fondazioni di una torre ancora più antica, forse ancora quella romana, si sono trovate ad un livello di circa tre metri sotto l’attuale piano del cortile, di dimensioni lievemente minori e con un andamento ruotato rispetto alla torre esistente. Nei sotterranei si rinvennero numerose sepolture e un grande sarcofago che conteneva i resti di una coppia di inumati, è parso quindi molto facile riferirli alla denominazione del maniero di Zumelle-Gemelli. Il luogo era quindi storicamente di strategica importanza come dimostra il rinvenimento in una adiacente collinetta di un piatto d’argento di epoca bizantina rappresentante Pallade Athena al bagno circondata dalle ancelle e un giovine Tiresia nascosta fra rocce che tipologicamente ricordano le profonde forre dei luoghi, dimostrazione d’un abile raffinato artigianato orafo locale. Nel 1196 avviene la famosa spedizione militare contro il castello da parte dei Bellunesi e la distruzione dello stesso( risalgono con maggiori probabilità a quest’epoca le evidenti tracce di incendio rovinoso scoperte nelle primitiva chiesetta ). Dell’anno 1473 è la bella campana del mastio fusa da ZAMPETRUSPATAVUS con le immagini del crocifisso della Madonna, di San Marco e di San Giorgio e con lo stemma dei conti Zorzi del vicino centro di Mel ai tempi della Serenissima, salvata miracolosamente dalla totale spogliazione di tutte le atra chiese dell’intera Val Belluna durante le razzie della prima guerra mondiale con un gesto rischioso e coraggiosissimo della famiglia Isotton abitante nei pressi. Passato di proprietà alla famiglia veneziana dei Gritti e messo nell’ottocento in vendita con l’ampio parco boscoso fu fortunatamente acquistato dal Comune di Mel. Lo stesso comune ha provveduto ad un attento restauro dieci anni or sono con la collocazione di un ospitale ristorante e sale per mostre ed eventi. Molti studiosi si sono occupati della storia del maniero dai tempi passati ai giorni nostri: gli architetti Adriano Alpago Novello, Mauro Vedana e Bruno Fontana, gli storici Sauro Francescon e Giovanni Sartori per ricordarne meritoriamente alcuni.
L’antico maniero di Zumelle, più volte passato di mano nel corso dei secoli : dai Goti ai Longobardi , dai Vescovi Conti a Da Camino , dai Carrara ai Visconti , dalla Serenissima al Comune di Mel per citare solo alcuni anelli di una lunga travagliata catene che lo ha visto più volte sopraffatto e distrutto, ma sempre ricostruito, merita oltrepassata la soglia del nuovo millennio di diventare protagonista non più di fiere battaglie, ma di Pace e Cultura .

Il Majestic Hotel Miramonti di Cortina d’Ampezzo ospiterà nella stagione invernale 2011-2012 una mostra inedita di pittura e fotografia dedicata alla Rocha de Mel del maestro Dario Dall’Olio e la presentazione del volume di Gian Maria Ferretto sull’arte rinascimentale nel territorio zumellese
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