Scritti di Dario Dall'Olio:
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Dal mensile Ombra del mese di Gennaio 1991

ARCHEOLOGIA BELLUNESE
Identità culturale di un territorio senza frontiere


Era sembrato utile fare il punto dei ritrovamenti archeologici provinciali degli ultimi tempi per una corretta sintesi divulgativa.
L'occasione e stata offerta dallo spazio-vetrina e la collaborazione di Foto-Sprint nella centralissima Piazza "Campitello" che ha consentito di sintetizzare le immagini (la gran parte inedite) di diverse realtà provinciali.
Dall'altopiano di Mondeval importante luogo di frequentazione di popoli mesolitici ai reperti del periodo neolitico di Barra di Mel: frecce e strumenti in selce dei primi agricoltori della Valbelluna.
Lungo i fiumi si svolgeva la gran parte delle frequentazioni umane antiche ed ecco a Mel la presenza di una necropoli del periodo del ferro i cui reperti troveranno presto sede nel nuovo museo locale. A Sedico appare da polverosi cassetti una fibula in bronzo, detta "a navicella" per la sua forma, ritrovata dai vecchi in una necropoli a lastre in pietra scavando per gli scantinati di casa. Ancor più affascinante la "Gorgona" una piastra in bronzo di fattura romana posizionata da tempo e talmente consueta da essere trascurata sul meccanismo rimosso dell'orologio del campanile.
Gli scavi per tubazioni a Polpet mettono alla luce una casa romana; altri scavi a Belluno questa volta scoprono il magnifico mosaico con la "Leda e il cigno".
A Mel volontari e giovani studenti lavorano un mese all'interno del nuovo ufficio postale scoprendo imponenti murature antiche di oltre duemila anni, tegoloni e embrici, e sepolture altomedievali. A poca distanza nella zona sepolcrale di Pialdier di Trichiana viene ritrovata una fibbia in bronzo longobarda.
Casualmente in Alpago a seguito di lavori agricoli si scoprono frammenti di metallo di situle romane.
Frammenti di ceramiche rinascimentali fanno da cornice al Castello di Zumelle ed a un'opera di Franco Fiabane dalle ebbre figure di un antico baccanale, dal quale non sopravvissero presumibilmente che ben poche suppellettili.
Una meridiana infine "Fugit Aetas Sed Semper Rosa Splendit " ricorda i corsi e ricorsi storici ed il dovere di rispettare i segni della nostra storia per una forma di dignità e rispetto dei nostri avi ma certamente e forse oggi ancor più per la coscienza dell'identità (come mostra la cartina dei fiumi veneti) culturale di un popolo e di un territorio senza frontiere.
Dario Dall’Olio
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